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CAFFÈ UTOPIA


TEATRO TORDINONA 13 OTTOBRE 2019
CAFFÈ UTOPIA
Con Emma Accardi, Lorenzo Colarusso, Annalisa Consolo, Maria Consolo, Gabriele Custo, Luna Deferrari, Nicola Di Foggia, Fiorenza Panke, Laura Pinzani, Giulia Rossini, Paolo Tommasi. Con la speciale partecipazione di Matilde Accardi
Regia Paolo Tommasi
Un uomo solitario, taciturno, è seduto al Caffè Utopia.
Una cameriera procace e stuzzicante gli serve un bicchiere di thè freddo.
Alcune anime inquiete iniziano a popolare i tavolini del bar: cosa si nasconde dietro alle loro storie?
Che cosa vogliono da quell’uomo dall’apparenza così mite?
E lui cosa vuole da loro?
Una discesa verso la parte più intima e misteriosa di noi stessi, una giostra di esistenze che si intersecano l’una con l’altra, senza mai toccarsi veramente.
ottobre 15, 2019
 

IN OCCASIONE...


Teatro Spin OFF 28 settembre 2019
IN OCCASIONE...
di Pierre Byland, Mareike Schnitker con Andrea Borgogno, Alessio Negro
Produzione Teatro del Fiasco
Sabato sera due agenti si sono aggirati per il palazzo di SPIN TIME LABS. Grazie a Teatro del Fiasco per l'incredibile spettacolo!
ottobre 06, 2019
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CONFUSION


Teatro Spin OFF 27 settembre 2019
CONFUSION
regia di Jacques Lecoq e Pierre Byland con Pierre Byland e Mareike Schnitker
Spin OFF w/ Teatro del Fiasco
“Un giorno chiesi agli allievi di mettersi in circolo - ricordo della pista del circo - e di farci ridere. Uno dopo l’altro si impegnarono in pagliacciate, in capriole, in giochi di parole uno più fantasioso dell’altro, ma invano. Il risultato fu catastrofico. Avevamo in nodo in gola, una sensazione di angoscia. Quando loro si resero conto del fallimento, interruppero l’improvvisazione e andarono a sedersi indispettiti, confusi, imbarazzati. Allora, vedendoli in questo stato di abbattimento, si misero tutti a ridere. Non del personaggio che pretendevano di presentarci, ma dell’attore stesso, messo a nudo. Avevamo la risposta. Il clown non esiste al di fuori dell’attore che lo recita: siamo tutti dei clown, crediamo tutti di essere belli, intelligenti e forti, mentre ognuno di noi ha le sue debolezze, i lati ridicoli che, rivelandosi, provocano il riso”. Il corpo poetico - Jacques Lecoq
ottobre 04, 2019
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CONTROCANTO VOCE


TEATRO TORDINONA 24 Settembre 2019
CONTROCANTO VOCE
testo e regia di Rossella Or
con Rossella Or, Paola Sebastiani, Fabio Collepiccolo, Roberto Zorzut
Un dramma in 9 quadri.
I protagonisti emergono sullo sfondo di una scena all'aperto come fantasmi di una fine del secolo, archetipi, fantasmi familiari si sospendono nel vuoto di un'enciclopedia della vita al suo tramonto, si rincorrono, riecheggiano per poi disperdersi di nuovo nella grandiosità del paesaggio. Marie, il Lettore, Georges, Sabine, gli interpreti di una famiglia riunita intorno la scomparsa di uno di loro. Il silenzio della stessa natura, che li circonda, la sua eco fa risuonare nel vuoto le domande, fino al momento in cui la storia rende possibile l'ascolto delle risposte. Le risposte, cioè la necessità dei loro legami. I protagonisti superstiti alla fine di una guerra, in un appeal lirico, che in se si dipana fino a determinare un recinto all'interno del quale, la morte come verità, si sospende al di là di una vera e propria minaccia, si sospende al suo confine. E in questo, con la pretesa ancora di un'ultima parola, oppure la speranza di una parola ancora da pronunciare.
settembre 25, 2019
 

Motus


Teatro La pelanda 12 Settembre 2019 – Short Theatre 2019
Motus
Chroma Keys
di Enrico Casagrande, Daniela Nicolò e Silvia Calderoni
con Silvia Calderoni
video design Paride Donatelli e Simona Gallo
direzione tecnica Simona Gallo
produzione Elisa Bartolucci logistica Shaila Chenet comunicazione Marta Lovato e Mariagloria Posani progetto grafico e ufficio stampa comunicattive.it distribuzione internazionale Lisa Gilardino una produzione Motus con Santarcangelo Festival residenza creativa L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino si ringrazia Matteo Marelli per la collaborazione con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna

Chroma Keys è una incursione dentro al cinema, nella meraviglia della finzione e dei suoi vecchi “trucchi” stereoscopici. Già da tempo la compagnia si è interessata alla possibilità della comparsa e sparizione repentina di un corpo “alieno” nella scena di un film – alla base degli artifici di tanto cinema delle origini – ma con Chroma Keys si arriva a un sabotaggio sfrontato del frame. In Chroma viene utilizzato il Green Screen, il semplice fondale fotografico verde/infinito, per accelerare il potere liberatorio e visionario che questa antica tecnica cinematografica presuppone, svelando il meccanismo in maniera performantica e ironica. Silvia Calderoni precipita in un viaggio-trip allucinato dal clima apocalittico, immerso in quella luce da disastro imminente che tanto ricorre nella filmografia di Bela Tarr… Un movimento/immobile che potrebbe continuare all’infinito, attraversando “citazioni” di film che in qualche modo rimandano/trattano/riflettono la sparizione, il senso dell’andare o dell’andarsene, dell’abbandono, ma anche della scoperta. L’atmosfera futuristica e distopica resta ambigua e sospesa: si presuppone un “mondo a venire” o piuttosto, “un mondo a venire senza mondo”, con il profilarsi di un evento che “la fa finita con tutti gli eventi” come in Melancholia di Lars Von Trier? Sta al pubblico completare la sceneggiatura. La compagnia Motus, fondata nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò esplode negli anni 90 con spettacoli di grande impatto emotivo e fisico, riuscendo a prevedere e raccontare alcune tra le più aspre contraddizioni del presente. Dalla sua fondazione, affianca la creazione artistica – spettacoli teatrali, performance e installazioni – con un’intensa attività culturale, conducendo seminari, incontri, dibattiti e partecipando a festival interdisciplinari nazionali e internazionali. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e prestigiosi premi speciali per il suo lavoro. Nel 2020 i registi della compagnia saranno direttori artistici della cinquantesima edizione del Santarcangelo Festival.
www.motusonline.com
settembre 18, 2019
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Lancelot Hamelin


Teatro La pelanda 12 Settembre 2019 – Short Theatre 2019
Lancelot Hamelin / The Light House Project
Italian Dreams - People of Tor Sapienza
prima nazionale

ideazione, regia, scrittura Lancelot Hamelin foto Cynthia Charpentreau ricerca e traduzione Carlo Gori, Carmine Fabbricatore, Ariana Ninchi, Martin Selze attrici Maria Vittoria Argenti, Consuelo Bartolucci collaborazione artistica Martin Selze Italian dreams è presentato nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe, in collaborazione con la Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut français Italia / Ambasciata di Francia in Italia e con il sostegno di i-Portunus

The Light House Project è stato sviluppato da Lancelot Hamelin negli ultimi anni, in cui ha collezionato i sogni e gli incubi di diverse comunità e di città internazionali come il Cairo, Parigi, New York, Nanterre, New Orleans, i quartieri popolari della Francia e di Roma, per documentare una versione contemporanea della condizione psicologica collettiva. Questa proposta offre una prospettiva su diverse società, ognuna delle quali possiede uno specifico punto di vista politico, tanto quanto i rispettivi membri un loro proprio modo di guarirsi reciprocamente. Il progetto è stato sviluppato in residenze artistiche nella regione di Île-de-France, il Teatro Nanterre-Amandiers, l’Accademia di Francia a Roma.
SOGNI ITALIANI – People of Tor Sapienza, è una performance composta di sogni e incubi che sono stati assemblati a Roma durante la residenza di Lancelot Hamelin a Villa Medici nel biennio 2016-2017. Le interviste che raccolgono i sogni sono state fatte agli abitanti di diversi quartieri, in particolare nell’area periferica e popolare di Tor Sapienza e anche ad alcuni migranti di Galiano, un villaggio in Puglia durante il festival di Capo d’Arte. Nel luglio del 2019 attraverso un workshop sono state trascritte le registrazioni fatte nel 2017, per comporne una versione scritta. Uno slideshow dell’artista visuale Cynthia Charpentreau verrà usato come scenario e sfondo. Le fotografie mostreranno le location relative ai sogni e al romanzo del primo rinascimento, Hypnerotomachia Poliphili: e cioé il giardino di Villa Medici, i Musei Capitolini e il Maam (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz). Lancelot Hamelin è uno scrittore. Già autore di romanzi e opere teatrali, ha recentemente cominciato un percorso giornalistico e saggistico. I suoi romanzi sono stati pubblicati da L’Arpenteur-Gallimard e le sue opere teatrali dal Théâtre Ouvert, Quartett and Espace 34. Ha lavorato in collaborazione con numerosi registi: Duncan Evennou, Mathieu Bauer, Éric Massé and Christophe Perton ed è stato invitato al “Director’s Lab” presso il Lincoln Center in New York. Dal maggio del 2014 al giugno del 2019 ha raccolto sogni, tra Nanterre, New York, Roma, il Cairo e in altre città. Lancelot Hamelin è stato invitato a sviluppare un altro progetto riguardante i sogni e i sognatori, all’Accademia di Francia di Roma presso Villa Medici in cui è stato residente per un anno nel 2016.
www.fabulamundi/lancelot-hamelin
settembre 18, 2019
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Sirna/Pol


Teatro La pelanda 10 Settembre 2019 – Short Theatre 2019
Sirna/Pol
I Giardini di Kensington. Il litigio | il rifugio | il trasloco
uno spettacolo di e con Elisa Pol e Valerio Sirna
disegno luci Mattia Bagnoli
elaborazione del suono Flavio Innocenti e Valerio Sirna
scultura di Mattia Cleri Polidori e Giulia Costanza Lanza
collaborazione tecnica Nikki Rodgerson / Mutoids
con il sostegno di Armunia Residenze Artistiche Castiglioncello, Nerval Teatro, Santarcangelo Festival, Atto Due – Laboratorio Nove, Spazio ZUT! Progetto Cura, Florian Espace Progetto OIKOS
un ringraziamento a Barbara Bessi
progetto finalista premio Scenario 2017

Un soggiorno. Pochi elementi delineano un interno. Un oggetto non identificato aleggia sulla stanza. Due figure gettate nello spazio, con le loro presenze annoiate, sottili, tese, eleganti, dolci e litigiose, vicine e distanti, nell’intimità di non aver nulla da dirsi, fanno i conti con le consuetudini dello starsi accanto. Lo scorrere di un tempo imprecisato – un giorno, un anno, una vita – apre delle smagliature nella quotidianità; le pose più ovvie del vivere domestico si caricano di elementi inspiegabili e inaspettati. La stanza si trasforma allora in un insieme di angoli, di miniature intime e riparate; talvolta in una distesa desertica, in cui svaniscono misure e coordinate. La percezione di uno spazio alterato consente l’emergere di un altrove, mentre il modello sociale – binario e normativo – a cui si pensava di aderire traballa ed esplode silenziosamente. Elisa Pol e Valerio Sirna sono due artist_ indipendenti attiv_ nel campo delle arti performative. Entrambi affiancano al lavoro da interpreti un percorso autoriale all’interno delle rispettive compagnie, Nerval e DOM-. Il loro incontro è avvenuto nel 2011 durante il biennio di studi Scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano. La loro collaborazione è proseguita attraverso la costituzione, insieme ad altri artisti ed artiste, del collettivo Agostino Bontà, la cui attività è stata incentrata nella creazione di installazioni performative all’interno di case private e ambienti domestici. La loro prima creazione è stata Hiroshima mon amour. Si sono costituiti come coppia artistica nel 2017 per il progetto I giardini di kensington, con il desiderio di approfondire il rapporto tra scrittura scenica e gesto coreografico, indagando le dinamiche di coabitazione e di prossimità all’interno di uno spazio domestico.
settembre 18, 2019
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