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Beast without Beauty

Centrale Preneste Teatro 28 Ottobre 2016
danza | sala teatro | primo studio | ’20 |
Beast without Beauty #primo studio
di / by C&C
con / performed by Francesca Lombardo, Carlo Massari, Stefano Roveda, Chiara Taviani
con il supporto di / with the support of TCVI Vicenza e Konzert Theatre di Berna (Ch)

La performance Beast without Beauty #primo studio
viene presentata in versione urbana
Domenica 30 ottobre a Largo Spartaco h. 17

“Un spaccato della società si cimenta in un cabaret di danze eroiche. Bob Fosse per salvare gli animi ed arrestare le domande grazie alla profonda bellezza, al ritmo, alle occasioni ritrovate ed alle grandi speranze. Un tentativo di grande ottimismo spaccato da riflessioni umane ovattate da identità in cerca di risposte, in cerca di amori, di soluzioni.”
novembre 06, 2016
 

Pillole di Cuoro

Centrale Preneste Teatro 29 ottobre 2016 
spettacolo | teatro | ’60 |
Pillole di Cuoro
di e con / written and performed by Gioia Salvatori
regia / direction Giuseppe Roselli
costumi / costumes Francesca Di Giuliano
light / design Javier delle Monache
foto / photo Manuela Giusto
organizzazione / organization Le due Murene
   
Cuoro è un blog e anche uno spettacolo.
In questa occasione, Cuoro si manifesta, ad hoc, in formato “pillole”: un dispenser di elucubrazioni contro i mali moderni, un assaggio per combattere la disagevole condizione dello stare al mondo, l’alternativa sexy alla pulsione di morte.
Qualche riflessione sul futuro, un’incursione nel presente e una gita nel giammai.
Pillole per il Cuoro, Cuoro in pillole.
novembre 06, 2016
 

Al palo della morte

Centrale Preneste Teatro 28 ottobre 2016
Al palo della morte
liberamente tratto dal libro / freely adapted from the book “Al Palo della morte – storia di un omicidio in una periferia meticcia”
di Giuliano Santoro (ed. Alegre 2016)
ideazione/ concept Alessandra Ferraro e Pako Graziani
drammaturgia e regia / dramaturgy and direction Pako Graziani
con / with Tiziano Panici e Aleksandros Memetaj
musiche / music Dario Salvagnini
light designer Valerio Maggi
produzione / production Margine Operativo
in collaborazione con / in collaboration with Kollatino Underground, Argot Studio, Attraversamenti Multipli
   
Lo spettacolo, liberamente tratto dal libro di Giuliano Santoro, racconta una storia successa nel quartiere multietnico di Tor Pignattara a Roma. È qui che nel 2014 viene ucciso Shahzad, un pakistano di 28 anni. Lo ammazza a calci e pugni un minorenne romano. Pochi giorni dopo viene arrestato il padre del ragazzo: è accusato di concorso e istigazione all’omicidio.
In scena due giovani attori raccontano la storia di Shahzad intrecciandola con altre storie, dando corpo alle tante voci che il libro contiene.
Lo spettacolo riallaccia i fili che collegano l’uccisione di Shahzad al suo contesto e alle radici del rapporto fra la città di Roma e i migranti.
L’uccisione di Shahzad è lo spunto per raccontare i fili di una tela complessa in cui Roma diventa lo specchio delle contraddizioni del nostro tempo. Da un caso di cronaca si allarga un vortice che trascina nello spettacolo migranti, giovani precari, un’opinione pubblica ossessionata dal “diverso”, ma anche formidabili esperienze di meticciato e di solidarietà.
novembre 06, 2016
 

Nothing to declare

Centrale Preneste Teatro 28 Ottobre 2016
performance | danza | ’15 |
NOTHING TO DECLARE
di e con / by and with Yoris Petrillo
musiche originali / original music Alessandro D’Alessio
produzione / production Cie Twain_Nuovi Autori 2016
Con il sostegno del / With the support of the MiBACT e Regione Lazio

    “Nothing to declare”. Niente da dichiarare.
Frase simbolo di una generazione, quella degli anni 2000, che vive nella costante rincorsa di ciò che è smart, low cost, last minute; quasi un’inno all’improvvisazione, ad esser sempre pronti, ma mai preparati. Grazie alle nuove tecnologie, smartphone, voli lowcost, car sharing, tutto è più vicino, più stressante, H24, 7 su 7. Sempre online, sempre connessi, sempre controllati; vediamo costantemente la posizione di tutti coloro che utilizzano i social network. I nostri bagagli vengono ispezionati, controllati misurati: altezza, peso, circonferenza. Una generazione costantemente sotto controllo abituata a commentare, twittare, ma mai a prendersi la responsabilità delle proprie idee… semplicemente: Niente da dichiarare!
novembre 06, 2016
 

Nasci Simona

Teatro Studio Uno 21 Ottobre 2016
NASCI, SIMONA
di Alberto Pijuan | con Claudia Manini | regia Alessandra Aricò | scene Andrea Vitali | Musiche originali Marco Canaccini | traduzione Giulia Puccetti | produzione NATA/Interno12/Laboratori permanenti.
Simona è una bambina diversa dalle altre. Ha un modo speciale di parlare, che fa ridere gli altri. Simona ha anche amici speciali con cui giocare: scarabei, amici che hanno ali per volare e soprattutto sanno come “trasformarsi”, perché da bruchi bavosi diventano in una notte belli e lucenti. Amici buoni, più buoni delle bambine a scuola, che Simona la scansano. Simona non è bella e non ha altri amici che gli scarabei, e vorrebbe essere diversa perché così com’è rende tristi i suoi genitori. Ma quando nella casa vicina arriva Zafira, una bambina di dodici anni che è “più bella e più brava che tutto il mondo”, sembra che le cose possano cambiare. Zafira ascolta davvero Simona, e la aiuta svelandole il segreto per lasciare il “corpo brutto” e diventare bella come lei e come gli scarabei.
“Al pozzo mi divertivo tanto perché dentro al pozzo ci sono molti pozzi piccoli alle pareti con molti bruchi grossi. Molti bruchi diversi tutti bianchi. E tutti i bruchi stanno in una pallina finché una luna smettono di mangiare e si strappano il bruco e si tolgono via il bruco come un vestito e si cambiano in uno scarabeo. E simona gli domanda come ci riuscite? spiegate a simona come ci riuscite? E una luna tutti i bruchi ballano gialli nei pozzi e d’un tratto tutti hanno le ali e d’un tratto tutti i bruchi sono scarabei e lasciano la bava e diventano forti e volano. Anche Simona vuole lasciare il corpo di bruco brutto e diventare diversa dalla simona di prima. Il babbo e la mamma non lo sanno che gli scarabei prima sono bruchi bavosi e che una luna diventano belli. Perciò sono sempre tristi perché Simona è ancora un bruco. Però Zafira sì che lo sa. La Zafira sa come cambiare perché tutte le cose belle prima sono un bruco con la pelle bavosa”.
novembre 06, 2016
 
 
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