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Teatro Tordinona 8 Maggio 2019
MIGRAZIONI
Senza confini Antigone non muore
scritto, diretto, interpretato da Ilaria Drago
musiche originali di Stefano Scatozza
Un progetto TEATRALE per riflettere sul valore dell’integrazione sociale, dell’accoglienza, della relazione attraverso l'attualizzazione del messaggio rivoluzionario contenuto nel mito di ANTIGONE.
Se aveste il coraggio di dire che la mia non è stata disobbedienza, ma il gesto preciso e degno e netto dell’Amore, della pietà, della compassione. Se non vi convenisse l’omertà barbara, il grido più acuto e superbo dell’ipocrisia, se non aveste paura di perdere le cose sciatte che avete intorno, il lusso lurido dell’indifferenza, se aveste il coraggio dell’accoglienza, se aveste il coraggio di dire che da oggi l’obbedienza non è più una virtù, alzereste con me avamposti d’amore! [Antigone] Cosa succede nel chiuso della grotta dove Antigone è stata sepolta viva da Creonte, punita per avere disobbedito all’editto che le vietava di onorare il corpo del defunto fratello Polinice e in attesa di una morte orribile? Quali fantasmi, paure, visioni si alternano nel buio inesorabile e umido di una caverna-carcere, in questo limbo fatale fra la vita e la morte? È all’interno di questo spazio virtuale, in questo spiraglio di non-racconto (l’Antigone di Sofocle verrà infatti incarcerata e la ritroveremo morta alla fine della tragedia) che si inserisce il lavoro della Compagnia Ilaria Drago: nella cupa terra di mezzo fra esistenza e trapasso, un’Antigone visionaria e potente parlerà di dignità umane negate, di tutti quegli infelici (di cui Polinice si fa emblema) che il potere di una politica indifferente, ostinata e cieca riduce a meri numeri di una statistica, tenuti in scacco da un’economia che consuma e svilisce la vita ammantandola di paura. Il potere non radicato nella sapienza diventa così ignorante e fine a se stesso: un asino, un essere grottesco e mostruoso, «il brutto che appesta ogni angolo di casa!».
Italia, Francia, Repubblica Ceca: cinque artisti dell’Unione Europea si uniscono per dare voce a chi non ce l’ha. Uno spettacolo che parla di diritti umani in senso ampio, quelli che oggi sentiamo sempre più a rischio: di chi sta ai margini della società, di chi muore in mare o viene rimpatriato, di chi vive per strada, dei torturati, dei carcerati, delle donne abusate, di chi non riceve degna sepoltura... Antigone solleva una domanda: è davvero così che deve andare la Storia? È realmente l’unica mappa possibile quella che ci prospettano, per cui la sola risposta che abbiamo è l’odio? O potremmo coltivare uno sguardo differente, avere una parola e un gesto diversi che come humus abbiano l’accoglienza, l’interazione, la relazione e provare a rompere i confini? Antigone non accetta questo unico mondo possibile in nome del sentimento più alto che si possa provare: l’Amore.

maggio 10, 2019
 

Beatrice risponde a Dante


Teatro Tordinona 9 Maggio 2019
BEATRICE RISPONDE A DANTE
scritto e diretto da Enrico Bernard
con Melania Fiore
con la partecipazione (in voce) di Aldo E. Castellani nel ruolo di Dante direzione tecnica e organizzativa Riccardo Santini
Una ballata. Una dichiarazione d'amore e di guerra. Una poesia che diventa prosa, un classico senza tempo che rifulge di modernità. Beatrice risponde a Dante, la donna parla all'uomo prima che al poeta. Un divertente, dissacrante e totalmente inedito confronto tra ragione e sentimento. PER LE RIME. Beatrice è davvero uno spirito purissimo ed eccelso tra i bagliori di luce superna? Macchè! Beatrice reclama la sua fisicità terrena, imputando al Sommo Poeta di averla trasferita in Paradiso per compiere una maestosa opera lirica che nasce dal sacrificio della femminilità. Beatrice si sente un poco stretta nel ruolo di donna-idolo della poesia stilnovista: le mancano le passioni e i desideri della sua natura umana e accusa la poesia di sublimare molto spiritualmente e realizzar poco fisicamente. Trasportata di peso e diciamolo! - un po' con violenza sul piano mistico e metafisico come la "donna del Paradiso", la lauda medievale da cui la Commedia trae qualche spunto, Beatrice costringe Dante a tornare coi piedi per terra, a guardare in faccia la realtà come del resto il Poeta stesso dice di voler fare nella sua "missione del vero". La Beatrice che Dante stesso ha imboccato con qualche rimprovero (Tanto gentile e tanto onesta pare... Come pare?!!) ora è un fiume in piena: non più trattenuta dal suo ruolo etereo, ma ritornata donna, affronta il suo uomo con le armi tipicamente femminili. Ed è scesa talmente in terra l'attualissima Beatrice di Bernard, che ora è una donna consumata dalla vita, più simile a quelle fragili e umanissime creature dell’universo di Tennesse Williams, con la bottiglia in mano, la battuta facile e svuotata di ogni idealizzazione stilnovistica, ci mostra l'aspetto umano e spogliato di ogni agiografia del poeta, la sua solitudine, il suo desiderio di vivere una passione forte mai ricambiata e quel senso di eterna attesa dell’uomo, che la rendono certamente una moderna Penelope impegnata a tessere rime e sbornie in un originalissimo divertissment che mescola sacro e profano nel linguaggio e nella struttura drammaturgica. Diretta da Enrico Bernard, la talentuosa Melania Fiore, attrice, drammaturga, danzatrice, pianista che vanta importanti riconoscimenti teatrali nazionali e collaborazioni con registi e autori di fama internazionale, vestirà i panni dell'appassionata Beatrice, in una sticomitía ritmata dalla poesia e dalla musica che accompagnerà il suo dialogo con il Poeta, la cui presenza sarà incarnata dalla voce di Aldo E. Castellani, in un viaggio mistico, filosofico e al contempo incandescente nel delicato universo del rapporto uomo-donna. Enrico Bernard
maggio 10, 2019
 
 
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